NONA SETTIMANA

E siamo arrivati alla nona settimana, che è anche la prima del terzo mese agli arresti domiciliari…

Siamo a giovedì ed io ancora non so di cosa parlerò in questa cronaca. Mi pare che non sia successo nulla di rilevante in questa settimana a cui mi possa aggrappare per non essere obbligata a parlare del mostro…

Ma poi ecco che mi arriva uno di questi messaggi di whatsapp, e con lui, l’ispirazione. Si tratta di una ragazzina che sul motivo di Bella ciao, si trascina dietro una folla crescente all’infinito di gente che canta che bisogna far qualcosa per migliorare il nostro mondo, e bisogna farlo subito…

La prima riflessione che mi viene è sulla potenza della musica e sul simbolismo perfetto per l’occasione, che dimostra ancora una volta che la musica non ha nazione, non conosce frontiere, né lingue straniere (e non voglio non voglio non voglio fare un’analogia con il mostro!!!) La lingua della musica è quella dell’orecchio umano, senza grammatica né sintassi da decifrare. Bella ciao è nata più di settant’anni fa, come inno dei partigiani sulle montagne italiane durante la seconda guerra mondiale. Le sue parole originali sono scomparse, sopraffatte dal motivo semplice, orecchiabile e perfetto che la porta in giro per il mondo e la fa aderire come una patella a qualunque lingua in qualunque latitudine.

La seconda riflessione è su quello che propone il messaggio: il mondo ha un problema (no, ne ha molti), e dobbiamo darci tutti da fare per risolverlo. Bello da dire, ma come realizzare? Mai come di fronte a questa pandemia siamo stati tutti d’accordo che ognuno di noi deve fare la sua parte per migliorare la situazione, e qui mi vengono in mente le parole di un’altra canzone che dice “si può fare di più senza essere eroi, come fare non so, non lo sai neanche tu, ma di certo si può fare di più”.

E qui mi fermo. Senza paura di essere retorica, senza vergognarmi di essere sempliciotta, io vi prego: pensiamoci. Pensiamo con impegno a cosa possiamo fare, individualmente e ciascuno nel suo piccolo, senza lasciarsi vincere dal pensiero negativo che tanto da soli non si risolve niente. Non è vero. Se ti metti a posto tu, con la tua coscienza, una speranza c’è. Pensate che bello moltiplicare questa briciola di speranza per sette mialiardi di individui. Non c’è altra maniera per contribuire a migliorarla questa palla di cera che si ostina a portare la nostra impronta, come dice una poesia di Maria Luiza Spaziani, letta anni fa ed ancora tanto attuale.