NON SO SE DIRVELO

nancy myriam mare sole

Magari non ve ne siete accorti: quando ho smesso di contarle le settimane erano quattordici, ma poi loro hanno continuato a passare, indifferenti e impunemente, e sapete a quante sono arrivate? A venti! Sapete cosa significa? Cinque per quattro, venti! Significa che sono cinque mesi che siamo agli arresti domiciliari… e allora? Come la mettiamo? Ora ve lo confesso: ho deciso che se nessun giudice è disposto a darmela, io un pochino di libertà me la prendo. Magari una libertà condizionata, ma comunque me la prendo. Condizionata come? Prima di tutto, uscire solo se necessario, e poi con tutte le precauzioni del caso, che si chiamano mascherina, distanza, assenza di abbracci e baci, rifuggire da ambienti chiusi o pieni di gente… insomma, sempre qualcosa è.

E questa libertà condizionata ho voluto inaugurarla con una camminatina al sole e in riva al mare insieme a Nancy: è venuta a prendermi, mi ha detto “andiamo al Molo Beverello” e solo chi è di Napoli e dintorni può capire cosa significa… agli altri lo spiego. Il Molo Beverello, a Napoli, è quello da dove partono gli aliscafi per Ischia, per Capri… qui a Rio è quasi come dire: andiamo a Praça Quinze, o a Praça Mauá…

Insomma, se avessimo voluto fare una cosa carioca, saremmo andate a camminare ‘no calçadão da Avenida Atlantica’, ma siccome siamo italiane, siamo andate alla scogliera che si stende nel mare per un centinaio di metri un pochino prima di arrivare alla pista dell’Aeroporto Santos Dumont. Ci portavo Franco per farlo camminare un pochino in riva al mare, gli piaceva tanto. Si vedono perfino le tartarughe che sono riapparse grazie alla quarantena. Voi mi direte “Ma come, tu abiti a Copacabana, che bisogno c’era di portarlo lontano?” ma il ‘calaçadão’, o marciapiede della spiaggia di Copacabana, ormai è più pericoloso di un’autostrada: con tutte le biciclette, i pattini, i motopattini, chi corre, chi cammina, gli ambulanti fissi e quelli mobili, il flusso di automobili con le loro emanazioni venefiche, e poi dov’è il mare? Laggiù, lontano, lo vedi a stento e non ne senti il respiro… noi siamo mediterranei, per noi il mare deve stare più vicino per dire che sei andato a camminare in riva al mare…

Sono anche uscita una volta a piedi vicino a casa mia per andare in banca e ho fatto varie scoperte: non c’è più il negozio di lampade e lampadine che si trovava fra il bar all’angolo e il ristorante, era così comodo, mi risolveva un sacco di problemi… è stato fagocitato dal bar all’angolo il quale ormai è diventato un vero e proprio ristorante in concorrenza con l’altro, gomito a gomito… mi è venuto anche voglia di inaugurarlo, ma quello si riempie di tifosi rumorosi ed esuberanti… io sono in libertà condizionata… buona scusa per rifuggire dalle folle, che non mi sono mai piaciute, ed ora ho un ottimo motivo per mantenere le distanze…

La cartoleria con xerox è sopravvissuta, ma ci sono solo i due figli, è morta la vecchia mamma, di covid e di vecchiaia… Multicoisas resiste, menomale!

Anche il chiosco dell’arrotino/orologi/chiavi ha resistito, ormai è un fossile come me, ed anche lui regge, proprio come me… la farmacia all’angolo con la Nossa Senhora c’è ancora, eh già, le farmacie non fanno che prosperare… ed anche la tavola calda all’altro angolo, ma ha cambiato nome, cioè è cambiata la frachising. Nell’angolo opposto il parrucchiere: questo non molla, certo, è il negozio che si riprenderà più presto degli altri, perché c’è in giro una fame vorace di parrucchieri, manicure ed altre esteticherie…

All’altro angolo della Nossa Senhora c’è un altro ristorante: non si capisce se ha resistito, ha un aspetto strano, non è né aperto né chiuso. Devo indagare. L’altro ristorante che c’è a metá del marciapiede di fronte, quello dove andavo sempre, cucina casalinga e self service a peso, se l’è cavata diversificandosi: ha recuperato tutti i suoi clienti in piena quarantena, me compresa, mantenendo lo stesso menu settimanale e facendo solo servizio a domicilio, che per me è meglio ancora. Credo che abbia sospeso l’attività per non più di un mese, ed ora sta andando alla grande. Il negozio di veterinaria sta apertissimo e non ha dato segni di sofferenza: gli animalucci, incluse le mie tre ‘bimbe gattine’, sono stati adeguatamente curati in quarantena ed oltre.

Per concludere, tutto sommato il bilancio è positivo: tra morti e falliti siamo in parecchi i sopravvissuti a questo cataclisma… MENOMALE!!!