PINO SOLITARIO

pino solitario

Martedí scorso stavo riposando quando mi chiama Giovanna da Catania e mi porta a fare una bella passeggiata nel magnifico giardino della ‘plurivilla’ della famiglia di Luigi. Ce ne andiamo chiacchierando del più e del meno, ed anche della mia cronaca più recente, della difficoltà che ho a volte di trovare l’argomento per la prossima cronaca, e mentre parliamo e “camminiamo” ammiro tutto quello che vedo, la magnifica pianta di campanule gialle, l’ulivo secolare, il salice piangente che mi sembra più allegro che piangente, il roseto della nonna, la piscina dello zio, il laghetto con i pesciolini, le varie costruzioni di famiglia, il bellissimo rosa aragosta della casa dei genitori di Luigi…

Ed eccolo, al centro di un prato svettare solo, maestoso, pieno di sé e dei suoi aghi, emanando il suo profumo resinoso che mi arriva fin qui in Brasile, lui, il Signor Pino… e mi scoppia nella testa la canzone… pino solitario ascolta quest’addio che il vento porterà, se una lacrima cadrà, sopra un ramo brillerà, mentre la tristezza svanirà… che anno era? dov’ero? perché questa melodia mi crea tanta turbolenza intima? Vado a cercare in internet per scoprire in che anno è stata lanciata e poter ricostruire il motivo del mio turbamento… e mi salta addosso dallo schermo Perez Prado in un’esecuzione da brividi!!!

Accidenti, vado sempre più a fondo nelle emozioni… e poi attacca ciliegi rosa a primavera… caspita, questa la situo bene nel tempo… 1952, Lacco Ameno, le due sorelle con la fisarmonica, Gina e Gilda, Gilda fu il primo amore di Carlo, mio fratello… ai ai ai, scoppia guaglione… scapricciatiello… e qua ci sta Giovanni, mio fratello, gliela cantavamo per canzonarlo quando si scapricciò per Agnese, che poi diventerà sua moglie… che anno era? 1955? 56? 57? E poi mi appare anche Renato Carosone, con la sua capacità di dissacrare tutte le atmosfere, di renderle giocose, era il preferito dell’altro mio fratello, Pietro… nooo, non ci credo, ma questo lo fa apposta! cos’è? una congiura? ha attaccato besame mucho… Franco, il nostro incontro, l’inizio della nostra storia…

Che capacità fantastica quella della musica di risvegliare ricordi, di ricreare atmosfere, di far rivivere emozioni… e com’è bello averle vissute tutte quelle emozioni, com’è bello poter ricordare, avere tanto passato da riciclare… e quanto più tempo è passato, più li puoi ripulire quei ricordi, perfezionarli, togliergli le spine, le creste, le note stonate…

Quante volte è capitato anche a te, ascoltando una musica, sentendo un profumo, vedendo un’immagine, di sentire un tonfo nel cuore, provare un capogiro, rimanere in estasi ad un ricordo improvviso… ti rendi conto di quanto sei ricco con tutti i tuoi ricordi?

Sapessi com’è bello avere tanti anni su cui poggiare i tuoi giorni attuali, che ti invitano a far diventare passato anche il breve futuro che hai davanti, per godertelo meglio, con consapevolezza e profondità…

Non lo sapevo, davvero non lo sapevo che è così bello avere più di ottant’anni!

Ci voleva la musica per farmelo capire…

pino solitario