IL GIORNO INTERNAZIONALE DELLA DONNA? MA PERCHÉ?

donna fiore

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Non se ne può più di tanta retorica, di tanti paroloni. Ma siamo sicure che ci meritiamo proprio questo? Prima di tutto cos’è questa storia di giorno internazionale della donna? Se proprio dobbiamo dividere l’umanità in maschi e femmine, allora dov’è il giorno internazionale dell’uomo? Con questo mi accusate di essere maschilista e non femminista come dovrei essere? Sentite, io sono umanista. Punto.

E se proprio mdobbiamo dividere l’umanità in gruppi, mi pare che non abbia senso il dividerla in base al sesso biologico. Vogliamo fare dei gruppi? Allora cominciamo:

  • il gruppo di chi fa
  • e il gruppo di chi distrugge
  • il gruppo di chi crea i problemi
  • e il gruppo di chi li risolve
  • il gruppo di chi si carica il mondo sulle spalle
  • e il gruppo di chi dalle spalle si scarica ogni peso o responsabilità
  • il gruppo di chi guadagna e risparmia
  • e il gruppo di chi guadagna e spende
  • il gruppo di chi semplicemente lavora e guadagna
  • e il gruppo di chi non lavora, non guadagna, ma spende e spande
  • il gruppo delle testedi ca…volo
  • e il gruppo delle teste creative, inventive, geniali

Insomma, come vedete, a voler dividere il mondo in opposti (come appunto maschi e femmine, o per essere più eleganti, donne e uomini) non si finisce più, perché ogni caratterizzazione esiste solo perché esiste il suo contrario, ed in ognuna delle caratterizzazioni su elencate, non negherete che ci stanno a profusione tanto uomini quanto donne, in parti uguali o per lo meno proporzionali al numero di donne ed uomini esistenti sul pianeta.

Le donne sono diverse dagli uomini? E meno male! che razza di scoperta! Se non lo fossero non esisterebbero nemmeno le parole: “donna “ e “uomo”. E non ricordo chi, una volta ha esclamato “Viva la differenza” (lo disse in francese: “Vive la différence”). In generale (con tutto il rispetto per le inevitabili eccezioni) esistono caratteristiche che apparterrebbero per legge biologica al sesso maschile ed altre a quello femminile, però nessuno può negare che molte di tali caratteristiche si possono riscontrare anche nel sesso opposto, il che finisce con il confondere un pochino le idee, o invertire i ruoli.

So anche molto bene che tutta questa pubblicità deriva dal fatto che per millenni la donna è stata soggetta ed assoggettata all’uomo con la forza e solo quando essa ha cominciato a ribellarsi a tale soggezione si è sentita la necessità di celebrarne la conquista, ma ormai è assodato che la donna non ha nulla da invidiare all’uomo e viceversa, allora mi pare sia ora di considerarci uguali a tutti gli effetti e con tutti i diritti.

E voi mi direte, uguale come, se l’uomo, a parità di impiego, ancora guadagna più della donna, se continua ad occupare il maggior numero di posti che contano, se ancora oggi l’uomo – scusate, alcuni individui che si credono uomini – si sente nel diritto di uccidere una donna quando ritiene di aver subito un torto, se ancora stupra, assedia, pretende con la forza, violenta?…

Tutto questo è vero come è vero che in molti paesi africani, orientali, lontani dalla celebrata civiltà occidentale, la condizione della donna ancora oggi è arretrata di migliaia di anni, ma restiamo nel nostro mondo per parlare di quello che conosciamo meglio. E allora io credo che va bene celebrare le nostre conquiste, ma siamo noi che dobbiamo continuare a lottare per ottenere tutto quello che ancora ci sembra ci sia dovuto per giustizia ed equità.

Diamoci da fare. Non ci lasciamo incantare da un po’ di celebrazione e qualche omaggio floreale. Facciamoci rispettare.

Dimostriamo con i fatti che non siamo da meno degli uomini, non siamo meno intelligenti, né meno capaci, né meno meritevoli di uguali compensi.

Ma poi è anche vero che un fiorellino non fa male a nessuno…